Cassazione penale Sez. II sentenza n. 27126 del 22 giugno 2023

ECLI:IT:CASS:2023:27126PEN

Massima

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Il sequestro preventivo finalizzato alla confisca, diretta o per equivalente, del profitto di reati di truffa aggravata può essere disposto anche senza tener conto dei costi sostenuti dall'indagato per l'acquisto dei beni o servizi oggetto della condotta illecita, in quanto tali costi sono da considerarsi anch'essi illeciti in quanto funzionali alla realizzazione del pactum sceleris. Il tribunale del riesame, nel valutare la legittimità del sequestro, non può sindacare la fondatezza dell'accusa né procedere a nuovi accertamenti istruttori, ma deve limitarsi a verificare la sussistenza del fumus commissi delicti sulla base degli elementi forniti dalle parti, salvo i casi di manifesta sproporzione tra il valore dei beni sequestrati e il profitto contestato. La confisca diretta del denaro costituente profitto del reato è sempre ammissibile, a prescindere dalla prova della sua origine illecita, in considerazione della natura fungibile del bene. Le modalità esecutive del sequestro, compresa la verifica della proporzionalità tra il valore dei beni sequestrati e il profitto del reato, rientrano nella competenza esclusiva del pubblico ministero, salvo il controllo di legittimità da parte del giudice dell'esecuzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. MESSINI Piero - rel. Consigliere

Dott. COSCIONI Giuseppe - Consigliere

Dott. CERSOSIMO Emanuele - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) nata a (OMISSIS);
avverso la ordinanza del 07/12/2022 del TRIBUNALE DI COSENZA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Piero MESSINI D'AGOSTINI;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Enrico PEDICINI, che ha concluso per l'annullamento dell'ordinanza in ordine al fumus commissi delicti;
udito il difensore avv. (OMISSIS), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

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