Cassazione penale Sez. II sentenza n. 16728 del 19 aprile 2023

ECLI:IT:CASS:2023:16728PEN

Massima

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Il delitto di indebita compensazione di cui al D.Lgs. n. 74 del 2000, art. 10-quater, si consuma al momento della presentazione dell'ultimo modello F24 relativo all'anno interessato, perfezionandosi la condotta decettiva del contribuente che utilizza in compensazione crediti di imposta in realtà non spettanti secondo la normativa fiscale, a prescindere dall'eventuale mancato computo della compensazione da parte dell'Amministrazione finanziaria e dal conseguente mancato aggiornamento del cassetto fiscale, trattandosi di operazioni meramente ricognitive del rapporto obbligatorio tra Amministrazione e contribuente, senza effetti costitutivi o modificativi. Il profitto del reato, in tali ipotesi, corrisponde all'ammontare del credito di imposta inesistente o non spettante utilizzato in compensazione, in quanto costituisce un indubbio vantaggio patrimoniale direttamente derivante dalla condotta illecita e, come tale, certamente riconducibile alla nozione di profitto del reato, rappresentando il risparmio economico ottenuto dall'agente dalla sottrazione di tali importi alla loro destinazione fiscale. Ai fini del sequestro preventivo impeditivo, i crediti dei terzi cessionari di cui al D.L. n. 34 del 2020, art. 121, comma 1, lett. b) (cd. "superbonus 110%"), derivando dal diritto alla detrazione di imposta spettante al committente delle opere, costituiscono cose pertinenti al reato, senza che rilevi la condizione soggettiva di detti terzi, essendo sufficiente il concorso del cessionario nella violazione, ai sensi del citato art. 121, comma 6. La cessione del credito di imposta non ha effetto sanante nei confronti del cessionario, il quale può essere comunque sottoposto a sequestro preventivo, in quanto il credito ceduto risulta comunque inesistente o non spettante, a prescindere dalla qualificazione giuridica del reato contestato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DIOTALLEVI Giovanni - Presidente

Dott. D'AGOSTINI Piero - Consigliere

Dott. DE SANTIS Anna - Consigliere

Dott. BORSELLINO Daniela - Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 16/03/2022 del Tribunale di Rimini;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione della causa svolta dal consigliere Giuseppe Sgadari;
lette le conclusioni scritte del Pubblico ministero, nella persona del Sostituto procuratore generale Assunta Cocomello, che ha chiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con l'ordinanza in epigrafe, il Tribunale di Rimini, in sede di riesame…

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