Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19993 del 11 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:19993PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, abusando della propria qualità e delle proprie funzioni, costringe un privato a consegnare una somma di denaro indebita, realizza il reato di concussione, anche se si avvale dell'intermediazione di un terzo soggetto privo della qualifica pubblica. Tuttavia, perché il concorrente non qualificato risponda a titolo di concorso nel reato di concussione, è necessario che egli abbia agito in accordo con il pubblico ufficiale, contribuendo consapevolmente alla realizzazione dello scopo criminoso. Il mero ruolo di intermediario, svolto nell'interesse esclusivo della persona offesa e senza percepire alcun compenso, non integra gli estremi del concorso nel reato di concussione, ma al più potrebbe configurare il reato di favoreggiamento reale, qualora il soggetto non qualificato abbia agito con la volontà di aiutare gli autori della concussione a conseguire il vantaggio tratto dall'azione criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. APRILE Ercole - rel. Consigliere

Dott. DI GERONIMO Paolo - Consigliere

Dott. RICCIO Stefania - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
3. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 04/03/2022 della Corte di appello di Bari;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed i ricorsi;
udita la relazione svolta dal Consigliere APRILE Ercole;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Perelli Simone, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata in relazione ai capi a), b) e c), e il r…

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