Il regime di privativa comunale sulla gestione dei rifiuti urbani e assimilati, previsto dalla normativa nazionale, non si estende all'attività di recupero dei rifiuti, che può essere svolta anche da soggetti privati muniti delle necessarie autorizzazioni ambientali. La disciplina europea e nazionale in materia di rifiuti, ispirata ai principi di concorrenza e di libera iniziativa economica, non consente di ricavare in via interpretativa l'esistenza di una privativa comunale sull'attività di recupero, in assenza di una espressa previsione di legge. I Comuni possono tuttavia disciplinare con propri regolamenti le modalità di conferimento dei rifiuti urbani, anche al fine di garantire il raggiungimento degli obiettivi di raccolta differenziata, attraverso forme di collaborazione e coordinamento con i soggetti privati autorizzati all'esercizio dell'attività di recupero. La privativa comunale si limita pertanto alle sole attività di raccolta e smaltimento dei rifiuti urbani, mentre l'attività di recupero può essere liberamente esercitata dai soggetti privati in possesso delle prescritte autorizzazioni, senza che ciò pregiudichi il corretto svolgimento del servizio pubblico di gestione integrata dei rifiuti.