Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 21172 del 18 maggio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:21172PEN

Massima

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Il diritto all'equa riparazione per ingiusta detenzione cautelare non può essere riconosciuto quando la custodia cautelare è stata disposta per reati successivamente dichiarati prescritti, in assenza di una pronuncia di assoluzione nel merito, in quanto la durata della misura cautelare, pur essendo superiore alla pena astrattamente irrogabile per i reati prescritti, non integra di per sé l'ingiustizia della detenzione ai fini del riconoscimento dell'indennizzo. Ciò in quanto, in presenza di reati prescritti, l'imputato avrebbe dovuto rinunciare alla prescrizione e chiedere l'assoluzione nel merito per poter ottenere la riparazione per l'ingiusta detenzione cautelare subita. Il giudice della riparazione, pertanto, non incorre in vizi logico-giuridici nel rigettare la domanda di equa riparazione quando la custodia cautelare, pur essendo stata superiore alla pena astrattamente irrogabile per i reati prescritti, non sia stata seguita da una pronuncia di assoluzione nel merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CIAMPI Francesco Maria - Presidente

Dott. BELLINI Ugo - Consigliere

Dott. PEZZELLA Vincenzo - Consigliere

Dott. BRUNO Mariarosar - rel. Consigliere

Dott. MARI Attilio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 06/04/2022 della CORTE APPELLO di PERUGIA;
udita la relazione svolta dal Consigliere BRUNO MARIAROSARIA;
lette le conclusioni del PG.
RITENUTO IN FATTO E CONSIDERATO IN DIRITTO
1. (OMISSIS) ha proposto ricorso per Cassazione avverso l'ordinanza della Corte di appello di Perugia, depositata in data 8/8/2022, di rigetto della richiesta di riparazione per la dedotta ingiusta detenzione sofferta in carcere e agli arresti domiciliari…

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