Il reato di bancarotta fraudolenta documentale per sottrazione delle scritture contabili, di cui all'art. 216 della legge fallimentare, richiede la prova dell'elemento oggettivo della sottrazione o distruzione delle scritture contabili obbligatorie e dell'elemento soggettivo del dolo specifico, ossia della finalità di impedire la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari del fallito. Pertanto, la mera omissione o irregolarità nella tenuta delle scritture contabili, senza la finalità di impedire la ricostruzione del patrimonio e del movimento degli affari, integra il diverso reato di bancarotta semplice documentale di cui all'art. 216, comma 1, n. 2, l.f. Inoltre, la durata delle pene accessorie della inabilitazione all'esercizio di un'impresa commerciale e dell'incapacità di esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa, in seguito alla declaratoria di illegittimità costituzionale della previsione di una durata fissa di dieci anni, deve essere determinata dal giudice in concreto, secondo i criteri di proporzionalità e individualizzazione del trattamento sanzionatorio di cui all'art. 133 c.p., e non più in misura automatica e predeterminata.