Cassazione penale Sez. II sentenza n. 2156 del 19 gennaio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:2156PEN

Massima

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Il diniego di iscrizione nell'elenco dei fornitori, prestatori di servizi ed esecutori di lavori non soggetti a tentativo di infiltrazione mafiosa (c.d. white list) deve essere equiparato, quanto a presupposti e effetti, all'interdittiva antimafia, in quanto entrambi i provvedimenti si fondano sulla sussistenza di un pericolo di infiltrazione e/o attività agevolativa dell'impresa nei confronti della criminalità organizzata. Pertanto, il diniego di iscrizione nella white list legittima la richiesta di applicazione del controllo giudiziario ex art. 34-bis, comma 6, del d.lgs. n. 159/2011, in quanto tale provvedimento produce gli stessi effetti paralizzanti dell'attività d'impresa dell'interdittiva antimafia. Il giudice della prevenzione, nel valutare la richiesta di controllo giudiziario, deve effettuare un giudizio prognostico circa le concrete possibilità che la singola realtà aziendale ha di compiere fruttuosamente il cammino verso il riallineamento con il contesto economico sano, anche avvalendosi dei controlli e delle sollecitazioni che il giudice delegato può rivolgere nel guidare l'impresa infiltrata, senza limitarsi a una mera fotografia dello stato attuale di pericolosità oggettiva in cui versi l'impresa a causa delle relazioni esterne patologiche.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAGO Geppino - Presidente

Dott. DI PAOLA Sergio - Consigliere

Dott. DE SANTIS Anna Maria - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) s.r.l., in persona del legale rappresentante (OMISSIS), rappresentata ed assistita dall'avv. (OMISSIS) e dall'avv. (OMISSIS), di fiducia;
avverso il decreto n. 46/21 in data 14/06/2022 della Corte di appello di Milano, quinta sezione penale;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Andrea Pellegrino;
letta la requisitoria scritta con la quale il Sostituto procuratore generale, Luigi Birritteri, ha concluso chiedendo …

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