Consiglio di Stato sentenza n. 3872 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:3872SENT

Massima

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Il regolamento edilizio comunale che disciplina gli impianti di combustione non può essere interpretato in modo da ricomprendere i vapori di cottura provenienti da un esercizio commerciale, in quanto questi ultimi, secondo la normativa e le norme tecniche di riferimento, sono da considerarsi diversi dai fumi di combustione. Pertanto, l'imposizione al titolare dell'esercizio commerciale di realizzare una canna fumaria per convogliare tali vapori di cottura fino al colmo del tetto, in assenza di una specifica previsione regolamentare, costituisce un'interpretazione irragionevole e sproporzionata, in violazione dei principi di proporzionalità e buon andamento dell'azione amministrativa. L'autorità amministrativa è tenuta a valutare con ragionevolezza e proporzionalità le misure da adottare per fronteggiare eventuali problemi di immissioni, privilegiando soluzioni tecniche che non comportino un eccessivo sacrificio per l'attività economica, purché conformi alla normativa vigente e idonee a tutelare gli interessi pubblici coinvolti, come quello della salubrità dell'ambiente. Inoltre, la notifica di un atto amministrativo presso un indirizzo PEC risultante da un elenco ufficiale pubblico deve ritenersi valida, in applicazione del principio di presunzione di legittimità degli atti, a meno che non emerga una chiara e inequivocabile prova della sua non corrispondenza all'indirizzo effettivamente in uso dal destinatario. In caso di dubbio, il giudice amministrativo deve comunque riconoscere l'errore scusabile del ricorrente, al fine di non rendere eccessivamente difficoltosa la possibilità di attivare la tutela giurisdizionale costituzionalmente garantita.

Sentenza completa

Pubblicato il 17/04/2023

N. 03872/2023REG.PROV.COLL.

N. 08382/2018 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Settima)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8382 del 2018, proposto dal signor Antonio Di Tuccio, rappresentato e difeso dall'avvocato Antonio Raffaele Pettorruso, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

Comune di Melfi, in persona del Sindaco
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato Donato Mancusi, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia e domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Filomena Mossucca in Roma, via di S. Tommaso D'Aquino 83;
Aienda Sanitaria Locale di Potenza, rappresentata e difesa dall'avvocato Maria Gabriella De Franchi, con domicilio digitale come da…

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