Il medico pubblico ufficiale che, in cooperazione con altri, procede ingiustificatamente alla rimozione di un pallone endogastrico con ritardo rispetto ai tempi massimi di permanenza della protesi, provocando la lacerazione dell'esofago per errato movimento dell'endoscopio e/o eccessiva forza esercitata, e omette di disporre un'esofagoscopia per riconoscere la lesione e porvi rimedio, nonché di rilevare e riconoscere l'enfisema sottocutaneo della paziente, commette colpa grave per negligenza, imprudenza e imperizia, concorrendo a cagionare il decesso della paziente. Tali condotte colpose, unitamente a quelle degli altri medici coinvolti, integrano il reato di omicidio colposo. Il medico è altresì responsabile, in concorso con altri, dei reati di distruzione o occultamento di atto pubblico, formazione di atto falso e falsa attestazione di fatti in atto pubblico, avendo sostituito i fogli del diario infermieristico relativi ai parametri vitali della paziente con altri recanti dati non corrispondenti al vero, al fine di occultare le proprie negligenze e sottovalutazioni.