Cassazione civile Sez. II sentenza n. 18542 del 8 giugno 2022

ECLI:IT:CASS:2022:18542CIV

Massima

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Il rispetto delle distanze legali per l'apertura di luci e vedute, di cui all'art. 905 c.c., si applica anche quando lo spazio su cui si apre la veduta sia comune, in quanto in comproprietà tra le parti in causa, poiché la qualità comune del bene su cui ricade la veduta non esclude il rispetto delle distanze predette. Ciò in quanto i rapporti tra proprietà individuali e beni comuni finitimi sono disciplinati dalle norme che regolano i rapporti tra proprietà contigue o asservite, non trovando applicazione il principio "nemini res sua servit" quando il proprietario di uno dei fondi sia anche comproprietario dell'altro. Pertanto, l'apertura di una veduta da una parete di proprietà individuale verso uno spazio comune rimane soggetta alle prescrizioni contenute nell'art. 905 c.c., non potendosi invocare l'art. 1102 c.c. per escludere la configurabilità di una servitù di veduta sul cortile di proprietà comune.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI VIRGILIO Rosa Maria - Presidente

Dott. CARRATO Aldo - Consigliere

Dott. GRASSO Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. DONGIACOMO Giuseppe - Consigliere

Dott. AMATO Cristina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso 477/2017 R.G. proposto da:
(OMISSIS), elettivamente domiciliata in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), e rappresentata e difesa dall'avvocato (OMISSIS);
- ricorrente -
contro
(OMISSIS), elettivamente domiciliata in (OMISSIS), presso lo studio degli avvocati (OMISSIS), E (OMISSIS), che la rappresentano e difendono;
- c.ricorrente r.incidentale -
avverso la sentenza n. 481/2016 della CORTE D'APPELLO di PERUGIA, depositata il 19/10/2016;
udita la relazione della caus…

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