Il medico che presta assistenza sanitaria durante la gravidanza non risponde per omessa diagnosi prenatale di malformazioni fetali, qualora gli esami ecografici effettuati fino alla 35esima settimana di gestazione, pur evidenziando alcuni valori biometrici oltre i limiti di norma, non consentissero di formulare un sospetto diagnostico certo di patologia, in quanto i rilievi ecografici rientravano comunque nel range fisiologico per l'epoca gestazionale. Anche ove il sospetto diagnostico fosse sorto solo all'ecografia della 35esima settimana, la ristrettezza dei tempi fino al parto non avrebbe consentito di pervenire a una diagnosi certa, precludendo così alla gestante la possibilità di esercitare il diritto all'interruzione terapeutica della gravidanza, in quanto il feto avrebbe già raggiunto la possibilità di vita autonoma fuori dall'utero materno. In tali ipotesi, pertanto, non sussiste alcuna responsabilità del medico per la mancata diagnosi prenatale, in assenza di colpa accertata nella condotta professionale e di un nesso causale tra l'omessa diagnosi e la lesione del diritto all'autodeterminazione della gestante.