Il titolare di un esercizio pubblico di somministrazione di alimenti e bevande risponde penalmente per il reato di disturbo delle occupazioni e del riposo delle persone, ai sensi degli articoli 81 e 659 del codice penale, qualora non impedisca i rumori molesti e gli schiamazzi provocati dagli avventori anche al di fuori del locale, in quanto su di lui grava l'obbligo giuridico di controllare e impedire tali condotte contrastanti con le norme poste a tutela dell'ordine e della tranquillità pubblica. Tale responsabilità sussiste anche quando i rumori, pur non essendo idonei a disturbare un numero indeterminato di persone, siano comunque tali da cagionare disturbo al riposo di una o più persone residenti nelle immediate vicinanze dell'esercizio. Il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del reato, può motivare implicitamente l'esclusione della particolare tenuità del fatto di cui all'articolo 131-bis del codice penale, qualora irroghi una pena superiore al minimo edittale, senza necessità di una specifica motivazione sul punto, in assenza di una espressa richiesta di applicazione di tale causa di non punibilità da parte dell'imputato.