Consiglio di Stato sentenza n. 2684 del 2023

ECLI:IT:CDS:2023:2684SENT

Massima

Generata da Simpliciter
Il mobbing è configurabile solo quando siano provati, oltre all'elemento oggettivo della condotta sistematica e reiterata di atti vessatori, anche l'elemento soggettivo dell'intento persecutorio del datore di lavoro, che deve essere dimostrato in modo chiaro e inequivocabile. La mera esistenza di un clima di disagio lavorativo, anche se sfociato in provvedimenti sfavorevoli al dipendente, non è sufficiente a integrare la fattispecie del mobbing, in assenza della prova dell'intento deliberato e consapevole del datore di ledere la sfera psico-fisica del lavoratore. Pertanto, la semplice percezione soggettiva di vessazione da parte del dipendente, non supportata da elementi oggettivi idonei a dimostrare l'esistenza di un disegno persecutorio, non è sufficiente a configurare la responsabilità del datore di lavoro per mobbing. Inoltre, la mera esistenza di contenziosi giurisdizionali promossi dal dipendente avverso singoli provvedimenti adottati dall'amministrazione, anche se successivamente annullati, non è di per sé indice di un intento mobbizzante, potendo tali provvedimenti essere giustificati da esigenze organizzative o disciplinari, in assenza di una prova certa del nesso causale tra tali atti e il pregiudizio alla salute del lavoratore. Infine, l'invio di comunicazioni al giudice penale, pur se sfociate in assoluzioni, non integra di per sé un comportamento persecutorio, essendo doveroso per l'amministrazione in presenza di fatti che possano integrare reati.

Sentenza completa

Pubblicato il 14/03/2023

N. 02684/2023REG.PROV.COLL.

N. 08872/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 8872 del 2020, proposto dal signor -OMISSIS- rappresentato e difeso dall’avvocato Rita Monaco, con domicilio digitale come da PEC Registri di Giustizia,

contro

il Ministero della Difesa, in persona del Ministro
pro tempore
e il Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri, in persona del Comandante Generale
pro tempore
, rappresentati e difesi
ex lege
dall’Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria in Roma, via dei Portoghesi, n. 12,

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio, Sezione Prima bis, -OMISSIS- resa tra le parti, avente ad ogg…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.