Il Consiglio di Stato, nell'esercizio del potere di autotutela previsto dall'art. 19, comma 4, della legge n. 241 del 1990, può legittimamente rimuovere gli effetti di una segnalazione certificata di inizio attività (SCIA) relativa all'esercizio di un'attività di somministrazione di alimenti e bevande, qualora accerti il mancato rispetto dei requisiti minimi di superficie previsti dalla normativa regolamentare comunale, senza che ciò comporti una lesione del legittimo affidamento del privato, il quale è tenuto a verificare la conformità della propria attività alle prescrizioni vigenti. L'Amministrazione non è tenuta a fissare un termine per la conformazione dell'attività alla normativa, ove ritenga che tale conformazione non sia possibile a causa dell'oggettiva e insuperabile carenza dei requisiti minimi di superficie. Inoltre, l'attivazione dell'attività per un solo giorno, senza alcuna prova di un effettivo avvio dell'esercizio, non è idonea ad interrompere il decorso del termine annuale di sospensione previsto dall'art. 64, comma 8, del d.lgs. n. 59 del 2010, comportando la decadenza del titolo abilitativo.