Consiglio di Stato sentenza n. 5014 del 2021

ECLI:IT:CDS:2021:5014SENT

Massima

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Il recupero di somme indebitamente erogate al dipendente pubblico costituisce un'attività amministrativa di verifica e controllo, priva di valenza provvedimentale, in cui l'interesse pubblico è in re ipsa e non richiede specifica motivazione. L'Amministrazione ha l'obbligo di procedere al recupero, senza discrezionalità, essendo il mancato recupero fonte di danno erariale. Tuttavia, tale principio non può essere applicato in modo automatico e generalizzato, dovendosi valutare le specifiche connotazioni giuridiche e fattuali della singola fattispecie, con particolare riguardo alla causa dell'errore, alla sua imputabilità esclusiva all'Amministrazione, alla durata del pagamento, alla natura retributiva ordinaria delle somme, all'affidamento ingenerato nel dipendente e alla proporzionalità della misura rispetto alle esigenze di tutela del diritto di proprietà. In particolare, ove l'errore sia ascrivibile all'Amministrazione e le somme siano state corrisposte in modo costante e duraturo, senza riserve, al dipendente in buona fede, la loro ripetizione, benché prevista dalla legge, può risultare sproporzionata e violare il diritto al rispetto dei beni ai sensi dell'art. 1 del Protocollo n. 1 addizionale alla Convenzione europea dei diritti dell'uomo.

Sentenza completa

Pubblicato il 01/07/2021

N. 05014/2021REG.PROV.COLL.

N. 09386/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 9386 del 2013, proposto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e dal Ministero della Giustizia, in persona dei rispettivi Ministri
pro tempore
, rappresentati e difesi
ex lege
dall’Avvocatura Generale dello Stato, domiciliataria in Roma, via dei Portoghesi, n. 12

contro

il signor -OMISSIS-, rappresentato e difeso dagli avvocati Giuliano Fina e Adriano Tolomeo, con domicilio eletto presso lo studio dell’avvocato Barbara Cataldi in Roma, via Antonio Corseto, n. 29

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la -OMISSIS-, resa tra le parti, concernente la …

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