Il contratto di agenzia si distingue dal contratto di procacciamento d'affari per la continuità e la stabilità dell'attività dell'agente di promuovere la conclusione di contratti in una zona determinata per conto del preponente, realizzando in tal modo con quest'ultimo una non episodica collaborazione professionale autonoma, con risultato a proprio rischio e con l'obbligo naturale di osservare, oltre alle norme di correttezza e di lealtà, le istruzioni ricevute dal preponente medesimo. Al contrario, il rapporto di procacciatore d'affari si concreta nella più limitata attività di chi, senza vincolo di stabilità ed in via del tutto episodica, raccoglie le ordinazioni dei clienti, trasmettendole all'imprenditore da cui ha ricevuto l'incarico di procurare tali commissioni. Mentre la prestazione dell'agente è stabile, avendo egli l'obbligo di svolgere l'attività di promozione dei contratti, la prestazione del procacciatore è occasionale nel senso che dipende esclusivamente dalla sua iniziativa. Pertanto, ai fini di riconoscere o escludere la sussistenza di un rapporto di agenzia, il giudice deve valutare la presenza o l'assenza dei connotati della "stabilità" e "continuità" del rapporto, considerando elementi quali la durata pluriennale del rapporto, la sua continuità sia temporale che di flusso economico, la riferibilità dell'incarico a tutti i possibili affari perseguiti e non ad un singolo e determinato affare, l'erogazione di acconti fissi mensili con conguagli a fine anno, nonché la circostanza che il preponente si riservi la revoca dell'incarico. Tali elementi, valutati unitariamente, possono costituire indici sufficienti per il riconoscimento del rapporto di agenzia, anche in assenza di una espressa previsione contrattuale dell'obbligo di promuovere gli affari, essendo tale obbligo desumibile dalla concreta modalità di svolgimento del rapporto. Inoltre, il "nomen iuris" utilizzato dalle parti non ha un rilievo assorbente, dovendosi invece tenere conto del comportamento complessivo delle medesime, anche posteriore alla conclusione del contratto. Pertanto, ove risulti che le fatture emesse per i collaboratori nel periodo antecedente alla stipulazione del contratto di agenzia siano identiche a quelle emesse successivamente, ciò costituisce un ulteriore indizio dell'identità della tipologia contrattuale di fatto in essere fra le parti nel corso del tempo.