Cassazione penale Sez. III sentenza n. 1668 del 18 gennaio 2023

ECLI:IT:CASS:2023:1668PEN

Massima

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L'ordine di demolizione di un manufatto edilizio abusivo, disposto dal giudice penale con la sentenza di condanna, ha natura di sanzione amministrativa a carattere ripristinatorio, non punitive, che conserva la sua efficacia anche nei confronti dell'erede o di chiunque vanti un diritto reale o personale di godimento sul bene, senza che rilevi l'eventuale alienazione del manufatto a terzi anteriormente all'ordine di demolizione. Tale ordine non si pone in rapporto alternativo con l'omologo provvedimento emesso dall'autorità amministrativa, essendo espressione di un potere autonomo del giudice penale, ferma restando l'esigenza di coordinamento in sede esecutiva. La successiva apposizione di vincoli ostativi alla concessione del condono, quali quelli paesaggistici, ambientali, idrogeologici e archeologici, non determina l'incompatibilità dell'ordine di demolizione, in quanto l'interesse alla tutela di tali valori costituzionalmente rilevanti prevale sul preteso affidamento del privato nella legittimità dell'opera abusiva. Inoltre, l'impossibilità tecnica di procedere alla demolizione senza arrecare pregiudizio alle costruzioni adiacenti non rileva come motivo di revoca dell'ordine, se dipendente da causa imputabile al responsabile dell'abuso. Il giudice dell'esecuzione, nel dare attuazione all'ordine di demolizione di un immobile abusivo adibito ad abitazione, deve comunque rispettare il principio di proporzionalità, valutando la disponibilità di tempo sufficiente per conseguire la sanatoria o risolvere le esigenze abitative, la possibilità di far valere le proprie ragioni, l'esigenza di evitare l'esecuzione in momenti che comprometterebbero altri diritti fondamentali, nonché l'eventuale consapevolezza della natura abusiva dell'attività edificatoria. Tuttavia, l'esecuzione dell'ordine di demolizione non contrasta con il diritto al rispetto della vita privata e familiare e del domicilio, non sussistendo un diritto assoluto all'inviolabilità dell'abitazione abusiva. Infine, l'ordine di demolizione non è sottoposto alla disciplina della prescrizione stabilita per le sanzioni penali, avendo natura di sanzione amministrativa a carattere ripristinatorio, priva di finalità punitive e con effetti che ricadono sul soggetto in rapporto col bene, indipendentemente dal fatto che questi sia l'autore dell'abuso.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RAMACCI Luca - Presidente

Dott. CERRONI Claudio - rel. Consigliere

Dott. GAI Emanuela - Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
1. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
2. (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
3. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
4. (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
5. (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
6. (OMISSIS), nato a (OMISSIS);
7. (OMISSIS), nata a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 30/12/2021 del Tribunale di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e i ricorsi;
udita la relazione svolta dal consigliere Dr. Claudio Cerroni;
lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore genera…

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