Il reato di violenza sessuale su minore di anni dieci, anche se limitato a toccamenti delle parti intime senza rapporto sessuale completo, integra una condotta grave e preordinata che non consente il riconoscimento dell'attenuante del fatto di minore gravità, in quanto l'approfittamento della tenera età della vittima, lo stato di turbamento psicologico indotto e le modalità astuziose e premeditate della condotta, costituiscono elementi di conclamata gravità che ostano all'applicazione di tale diminuente. Analogamente, il mero dato della incensuratezza dell'imputato non è di per sé sufficiente a giustificare il riconoscimento delle attenuanti generiche, dovendo il giudice valutare complessivamente le modalità della condotta criminosa e l'assenza di ulteriori elementi favorevoli all'imputato. La valutazione di attendibilità delle dichiarazioni della persona offesa minorenne, vittima del reato, e degli altri elementi di riscontro, rientra nella esclusiva competenza del giudice di merito, il cui apprezzamento, se sorretto da adeguata motivazione logica e giuridica, è insindacabile in sede di legittimità, non potendosi in tale sede procedere a una nuova valutazione delle risultanze probatorie.