Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12738 del 27 marzo 2024

ECLI:IT:CASS:2024:12738PEN

Massima

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Il possesso e la formazione di un documento d'identità valido per l'espatrio falso integrano due distinte fattispecie di reato, ai sensi dell'art. 497-bis, commi 1 e 2, c.p., non essendo la condotta di formazione del documento falso una mera circostanza aggravante della fattispecie di possesso. La condotta di formazione del documento falso, prevista dal comma 2 dell'art. 497-bis c.p., costituisce un'autonoma ipotesi di reato, con una propria autonoma descrizione della condotta e un diverso trattamento sanzionatorio rispetto al mero possesso di cui al comma 1 dello stesso articolo. Pertanto, il giudice non può procedere al bilanciamento con le attenuanti generiche riconosciute all'imputato e applicare la pena facendo riferimento al minimo edittale previsto dal primo comma, ma deve invece applicare la pena più elevata contemplata dal secondo comma dell'art. 497-bis c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta da:

Dott. SABEONE Gerardo - Presidente

Dott. PISTORELLI Luca - Relatore

Dott. SESSA Renata - Consigliere

Dott. CAPUTO Angelo - Consigliere

Dott. CIRILLO Pierangelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI BRESCIA
nel procedimento a carico di:
Iz.Mu. CUI (Omissis) nato il (Omissis)
avverso la sentenza del 24/08/2023 del TRIBUNALE di BERGAMO
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso; udita la relazione svolta dal Consigliere LUCA PISTORELLI;
lette le conclusioni del Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza limitatamente alla quantificazione della pena.
RITENUTO IN FATTO
1. Con la sentenza impu…

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