Il reato di falsa testimonianza di cui all'articolo 372 del codice penale tutela esclusivamente l'interesse pubblico dello Stato al corretto svolgimento della giustizia, pertanto la parte eventualmente danneggiata in via indiretta non è legittimata a proporre ricorso avverso il decreto di archiviazione del procedimento penale, essendo tale legittimazione riservata unicamente allo Stato in qualità di parte offesa. La Corte di Cassazione, nel dichiarare inammissibile il ricorso proposto dalla parte eventualmente danneggiata, afferma il principio secondo cui il reato di falsa testimonianza, essendo posto a tutela dell'interesse pubblico allo svolgimento regolare del processo, attribuisce la legittimazione a impugnare il provvedimento di archiviazione esclusivamente allo Stato, in quanto parte offesa dal reato, e non anche alla persona che abbia subito un danno indiretto dal fatto illecito. Tale principio si fonda sulla natura pubblicistica del bene giuridico tutelato dalla fattispecie di cui all'articolo 372 c.p., che trascende l'interesse del singolo e si pone a presidio dell'amministrazione della giustizia nel suo complesso. Ne consegue che il privato, pur potendo subire un pregiudizio dal reato di falsa testimonianza, non è titolare di una posizione giuridica autonoma e differenziata rispetto a quella della generalità dei consociati, tale da giustificare il riconoscimento di una legittimazione all'impugnazione del provvedimento di archiviazione.