Il condono edilizio di cui all'art. 32 del D.L. n. 269/2003, convertito dalla L. n. 326/2003, non è applicabile alle opere abusive realizzate in assenza o in difformità del titolo edilizio su immobili sottoposti a vincolo paesaggistico, qualora le stesse non rientrino nelle tipologie di illecito di minore rilevanza (restauro, risanamento conservativo e manutenzione straordinaria senza aumento di superficie) e non siano conformi alle prescrizioni urbanistiche, anche ove sia stata presentata una domanda di accertamento di compatibilità paesaggistica ai sensi dell'art. 1, comma 39, della L. n. 308/2004, atteso che tale procedimento ha natura e contenuto diversi dal parere paesaggistico di cui all'art. 32 della L. n. 47/1985 e non determina la caducazione delle previsioni normative statali e regionali che precludono l'ottenimento della "legittimazione edilizia postuma" per opere realizzate in assenza di titolo in aree vincolate. Pertanto, il Comune è legittimato a dichiarare non ricevibile la domanda di condono edilizio e a disporre la demolizione delle opere abusive, senza dover attendere la definizione del procedimento di accertamento di compatibilità paesaggistica.