Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 31448 del 22 luglio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:31448PEN

Massima

Massima ufficiale
Ai fini dell'applicabilità di misure cautelari personali, per valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza, in caso di presenza di "prove" indirette, è necessario utilizzare anche il canone posto dall'art. 192, comma secondo, cod. proc. pen. laddove prevede che gli indizi devono essere plurimi, precisi e concordanti; ne consegue che, in assenza della pluralità e concordanza degli indizi, la discrezionalità valutativa del giudice non può esercitarsi in quanto difetta della certezza del fatto da cui trarre il convincimento. (In motivazione la Corte ha precisato che il mancato richiamo del comma secondo del citato art. 192 non rileva in quanto il codice di rito nell'esigere la esistenza di "gravi indizi di colpevolezza" ai fini dell'adozione di una misura cautelare non può che richiamare tale disposizione che, oltre a codificare una regola di inutilizzabilità, costituisce un canone di prudenza nella valutazione della probabilità di colpevolezza necessaria per esercitare il potere cautelare).

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FOTI Giacomo - Presidente

Dott. MASSAFRA U. - Consigliere

Dott. CIAMPI F. M. - Consigliere

Dott. DOVERE Salvatore - Consigliere

Dott. DELL'UTRI Marco - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) n. il (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 39/2013 pronunciata dal Tribunale della liberta' di Catania il 15/17.1.2013;

sentita nella camera di consiglio del 18.7.2013 la relazione fatta dal Cons. dott. Marco Dell'Utri;

sentito il Procuratore Generale, in persona del dott. VOLPE G., che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. - Con atto in data 28.3.2013, a mezzo del proprio difensore, (OMISSIS) ha proposto ricorso per c…

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