Cassazione penale Sez. V sentenza n. 49695 del 28 dicembre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:49695PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così sintetizzato: In tema di tutela dell'onore, ai fini dell'accertamento della lesione del bene protetto dall'art. 594 c.p. (ingiuria), occorre fare riferimento a un criterio di media convenzionale in relazione alla personalità dell'offeso e dell'offensore, nonché al contesto in cui le espressioni sono state pronunciate. Tuttavia, esistono limiti invalicabili posti dall'art. 2 Cost. a tutela della dignità umana, per cui alcune modalità espressive, per la loro intrinseca carica di disprezzo e dileggio o per la riconoscibile volontà di umiliare il destinatario, sono da considerarsi oggettivamente offensive e inaccettabili in qualsiasi contesto. La mancata applicazione di una causa di non punibilità, come lo "stato d'ira" provocato da un fatto ingiusto altrui, può essere denunciata in cassazione solo sulla base di una già avvenuta ricostruzione dei fatti nella sede del merito, non essendo apprezzabile in sede di legittimità la questione in assenza di tale ricostruzione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. MARASCA Gennaro - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. OLDI Paolo - Consigliere

Dott. SAVANI Piero - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) RO. LU. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 2/2007 GIUDICE DI PACE di MARSICO NUOVO, del 11/02/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 29/10/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARIA VESSICHELLI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Salzano, che ha concluso per l'annullamento con rinvio.

FATTO E DIRITTO

Propone ricors…

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