Il provvedimento di diniego dell'autorizzazione all'apertura di una media struttura di vendita, adottato dal Comune in seguito alla formazione del silenzio-assenso sull'istanza del privato, è legittimo in quanto espressione del potere di autotutela esercitato dall'amministrazione per rimuovere un provvedimento tacito illegittimo, formatosi in contrasto con la destinazione urbanistica dell'area interessata. La legge regionale n. 1 del 2014, pur operando una spinta verso la liberalizzazione del settore commerciale, non ha sovvertito il rapporto di sovraordinazione del procedimento di verifica urbanistica rispetto a quello dell'autorizzazione commerciale, ribadendo che le autorizzazioni all'apertura o all'ampliamento di una media struttura di vendita devono essere concesse nel rispetto delle norme urbanistiche vigenti. Pertanto, l'insediamento commerciale non è ammesso in ogni zona del territorio comunale, ma è subordinato alla compatibilità con la destinazione urbanistica dell'area, la quale prevale sulle esigenze di liberalizzazione del settore. L'omissione della comunicazione di avvio del procedimento non determina l'annullamento del provvedimento di diniego, in applicazione dell'art. 21-octies della legge n. 241 del 1990, in quanto il contenuto dispositivo dell'atto non avrebbe potuto essere diverso, data l'incompatibilità dell'attività commerciale con la destinazione urbanistica dell'area.