Cassazione penale Sez. V sentenza n. 31171 del 28 luglio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:31171PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: L'espressione critica, anche se aspra e dura, pronunciata in un contesto di dibattito pubblico e di polemica, non integra il reato di ingiuria se risulta pertinente e aderente alla questione oggetto di discussione, non contenendo termini direttamente lesivi dell'onore della persona, ma mirando a stigmatizzare un comportamento realmente tenuto dalla stessa. In tali casi, l'esimente del diritto di critica esclude la punibilità dell'espressione, anche quando questa non rivesta i canoni della massima eleganza, dovendosi valutare il contesto in cui è stata pronunciata e la finalità perseguita, ossia quella di convincere i consociati circa l'inopportunità della scelta di un determinato professionista per la tutela dei propri interessi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMBROSINI Giangiulio - Presidente

Dott. CARROZZA Arturo - Consigliere

Dott. SANDRELLI Giangiacomo - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

LA. Ma. , nata il (OMESSO);

avverso la Sentenza del 2.7.2008, resa dal Tribunale di Larino;

sentita la Relazione svolta dal Cons. Dr. Gian Giacomo Sandrelli;

sentita la Requisitoria del Procuratore Generale nella persona del Cons. Dr. Vito D'Ambrosio che ha concluso per il rigetto del ricorso.

E' presente per la parte civile l'avv. Greco Cesare Luigi del Foro di Termoli, il quale chiede il ri…

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