Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 9197 del 17 marzo 2022

ECLI:IT:CASS:2022:9197PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, abusando della propria qualità o dei propri poteri, induce il privato a dare o promettere indebitamente denaro o altra utilità, commette il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità di cui all'art. 319-quater c.p. Tale fattispecie si differenzia dalla mera istigazione alla corruzione di cui all'art. 322 c.p., in quanto nel primo caso il pubblico agente esercita una forma di pressione o prevaricazione nei confronti del privato, mentre nel secondo caso vi è una mera sollecitazione a un reciproco scambio di favori senza alcuna condotta intimidatoria. Pertanto, affinché ricorra il reato di induzione indebita, è necessario che il pubblico agente abusi della propria posizione per influenzare la libera determinazione del privato, prospettandogli l'esercizio distorto dei propri poteri funzionali. Viceversa, quando il pubblico agente si limita a sollecitare il privato a un accordo corruttivo, senza esercitare alcuna forma di pressione, il fatto integra il meno grave reato di istigazione alla corruzione. Inoltre, l'accettazione della proposta corruttiva da parte del privato, che esclude la fattispecie di istigazione e configura quella più grave di corruzione, deve essere connotata da effettività e concretezza, non potendosi ritenere integrata quando il privato abbia aderito solo apparentemente alla richiesta, al fine di denunciare tempestivamente l'accaduto e consentire l'accertamento del fatto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI STEFANO Pierluigi - Presidente

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. GIORGI Maria Silvia - Consigliere

Dott. AMOROSO Maria C. - Consigliere

Dott. DI GERONIMO Paolo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 13/10/2020 della Corte di appello di Bari;
visti gli atti, la sentenza impugnata e il ricorso;
udita la relazione del consigliere Dr. Paolo Di Geronimo;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dr. Dall'Olio Marco, che per (OMISSIS) chiede l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata, e per (OMISSIS) la riqualificazione del fatto e l'annullamento…

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