Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 43202 del 4 novembre 2004

ECLI:IT:CASS:2004:43202PEN

Massima

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Il reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640-bis c.p.) si configura quando l'agente, con artifici e raggiri, induce in errore i funzionari pubblici preposti al controllo, inducendoli a erogare somme non dovute, anche solo parzialmente, a sé o ad altri, procurando così un ingiusto profitto. Tale reato assorbe la fattispecie di indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (art. 316-ter c.p.), che trova applicazione solo in assenza degli elementi costitutivi della truffa aggravata. Il concorso formale o materiale tra i reati di truffa aggravata e di malversazione a danno dello Stato (art. 316-bis c.p.) è ammissibile, in quanto la truffa può avere ad oggetto il conseguimento del finanziamento non dovuto, mentre la malversazione riguarda la successiva distrazione delle somme erogate a finalità diverse da quelle per cui erano state concesse. L'elemento soggettivo dei reati in concorso può essere desunto da un complesso di elementi indiziari, quali i rapporti di collaborazione e di interesse tra gli imputati, la loro elevata qualificazione professionale e la conoscenza delle modalità di svolgimento e di finanziamento del progetto, tali da far ritenere la loro consapevolezza e volontà di concorrere nelle condotte fraudolente.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE SEZIONE VI PENALE composta dai signori magistrati: Renato Fulgenzi - Presidente Giovanni De Roberto - Consigliere Ilario Martella - Consigliere Giorgio Colla - Consigliere Vincenzo Rotundo - Consigliere riuniti in camera di consiglio, ha pronunciato la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da Fr. Pu., n. a Sa. il (...); Si. Za., n. a Ge. il (...); Pa. Za., n. a Ge. il (...); Pi. Ra., n. a To. il (...), nei confronti della sentenza in data 13 gennaio 2003 della Corte d'appello di Genova; udita in pubblica udienza la relazione fatta dal Consigliere dott. Giorgio Colla; udito il Procuratore generale nella persona del sostituto dott. Gianfranco Viglietta, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza con annullamento delle statuizioni civili; uditi i difensori avv. Au. Sa. per la Regione Li., Ci. per Fr. Pu., Bo. per P…

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