L'ordinanza di demolizione di un manufatto edilizio è illegittima e nulla nei confronti del destinatario qualora l'accertamento della sua responsabilità, quale esecutore materiale o committente dei lavori, sia fondato su meri sospetti e informazioni incerte, anziché su una verifica incontrovertibile della sua effettiva realizzazione da parte dello stesso. In particolare, l'indicazione del destinatario dell'ordinanza quale autore dell'opera, basata sulla formula dubitativa "sembra che il cancello possa essere stato apposto dal sig. Vincenzo Pepe", non costituisce un accertamento sufficiente a fondare la sua responsabilità e, pertanto, non legittima l'adozione di un provvedimento demolitorio nei suoi confronti. L'amministrazione comunale, infatti, è tenuta a compiere un'istruttoria rigorosa e a motivare adeguatamente l'ordinanza di demolizione, dimostrando in modo certo il nesso di causalità tra il destinatario e la realizzazione dell'opera abusiva, senza poter fondare il proprio provvedimento su meri sospetti o informazioni incerte. In assenza di tale accertamento incontrovertibile, l'ordinanza di demolizione è illegittima e deve essere annullata, con condanna dell'amministrazione comunale al pagamento delle spese di giudizio e alla rifusione del contributo unificato versato dal ricorrente.