Cassazione penale Sez. V sentenza n. 18814 del 2 maggio 2018

ECLI:IT:CASS:2018:18814PEN

Massima

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Il giudizio di pericolosità sociale ai fini dell'applicazione di misure di prevenzione personali nei confronti di soggetti indiziati di appartenenza ad associazioni di tipo mafioso si fonda sulla valutazione complessiva di elementi quali il ruolo di particolare rilievo rivestito dal proposto all'interno del sodalizio criminale, la reiterazione nel tempo della sua disponibilità a compiere atti illeciti nell'interesse del gruppo, la fiducia dimostrata dai vertici del clan nell'affidargli specifici incarichi, nonché l'assenza di comportamenti denotanti l'abbandono delle logiche criminali in precedenza condivise, anche in relazione alla permanenza di determinate condizioni di vita ed interessi in comune con il sodalizio, senza che sia necessaria la prova della partecipazione formale all'associazione, essendo sufficiente la dimostrazione di azioni funzionali agli scopi associativi. Ai fini della valutazione dell'attualità della pericolosità sociale, il giudice può legittimamente desumerla dalla mancata disarticolazione del clan di riferimento, dal ruolo di primo piano rivestito dal proposto e dalla brevità del periodo di detenzione dall'ultimo fatto indiziante, elementi che non danno conto di una recisione dei legami con il sodalizio criminale. Il sindacato di legittimità sulla motivazione del provvedimento di applicazione della misura di prevenzione è limitato alla verifica della rispondenza degli elementi esaminati ai parametri legali imposti per l'applicazione della singola misura, senza che sia consentito denunciare vizi di logicità della motivazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. VESSICHELLI Maria - Presidente

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

Dott. PEZZULLO Rosa - rel. Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabetta M - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 20/09/2016 della CORTE APPELLO di NAPOLI;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa PEZZULLO ROSA;
lette/sentite le conclusioni del P.G..
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto del 20.09.2016 la Corte d'Appello di Napoli riduceva ad anni due e mesi sei il periodo di sottoposizione di (OMISSIS) alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, impostagli con decreto n. 94/15, pronunziato dal Tribunale di …

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