Il procedimento di autorizzazione unica per la realizzazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, disciplinato dall'art. 12 del d.lgs. n. 387/2003, richiede una valutazione specifica ed individualizzata della singola iniziativa, senza che l'Amministrazione competente possa precludere in via generale e aprioristica la realizzazione di tali impianti in intere aree del territorio, in assenza di vincoli di carattere normativo o di scelte pianificatorie adottate secondo la procedura prevista dalle Linee Guida nazionali. Nell'ambito di tale procedimento, l'Amministrazione procedente, pur tenendo conto del parere espresso dalla Direzione regionale del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali ai sensi dell'art. 146 del d.lgs. n. 42/2004, deve effettuare un bilanciamento di tutti gli interessi pubblici coinvolti, senza attribuire a tale parere un valore vincolante che l'ordinamento non gli riconosce, dovendo invece esercitare i propri poteri discrezionali al fine di adottare la decisione finale, nel rispetto dei principi di proporzionalità e ragionevolezza. Pertanto, il diniego di autorizzazione fondato esclusivamente sul parere negativo della Direzione regionale del MIBAC, senza un adeguato contemperamento con gli altri interessi pubblici, in particolare quello alla produzione di energia da fonti rinnovabili, è illegittimo per violazione delle richiamate disposizioni normative e per eccesso di potere.