Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: La valutazione dei titoli professionali e di servizio posseduti dai candidati in una procedura selettiva pubblica, finalizzata alla formazione di una graduatoria per assunzioni a tempo determinato e indeterminato, deve essere effettuata in modo completo e puntuale dalla commissione esaminatrice, tenendo conto di tutti gli elementi rilevanti ai fini dell'attribuzione del punteggio. L'omissione nella valutazione di taluni titoli legittimamente vantati dal candidato comporta l'obbligo per l'amministrazione di procedere al riesame d'ufficio della posizione del candidato, al fine di assicurare il corretto riconoscimento del punteggio spettante e la conseguente corretta collocazione in graduatoria. In caso di accertata incompletezza della valutazione, l'amministrazione è tenuta a rettificare la graduatoria, attribuendo al candidato il punteggio effettivamente spettante sulla base di tutti i titoli posseduti. Il principio di correttezza e buon andamento dell'azione amministrativa impone all'amministrazione di garantire la massima trasparenza e imparzialità nella valutazione dei candidati, assicurando il pieno riconoscimento di tutti i titoli legittimamente vantati, al fine di evitare disparità di trattamento e consentire la formazione di una graduatoria effettivamente rispondente ai requisiti di merito. Il mancato integrale riconoscimento dei titoli del candidato, con conseguente erronea collocazione in graduatoria, legittima l'impugnazione dell'atto di approvazione della graduatoria stessa, salvo il successivo riesame e rettifica da parte dell'amministrazione, che determina la cessazione della materia del contendere.