Cassazione penale Sez. II sentenza n. 15156 del 20 aprile 2010

ECLI:IT:CASS:2010:15156PEN

Massima

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Il reato di ricettazione, anche se commesso in più episodi, non integra necessariamente un'unica fattispecie unitaria di reato continuato, qualora i singoli fatti siano caratterizzati da autonomia e occasionalità, senza un preventivo programma criminoso, essendo sufficiente che l'agente abbia approfittato delle circostanze del momento per commettere i reati, senza che ciò sia espressione di un disegno criminoso unitario. In tali casi, la valutazione del giudice di merito circa l'assenza del vincolo della continuazione, fondata sull'accertamento della discontinuità temporale e della mancanza di un programma criminoso unitario, è immune da vizi di illogicità e rientra nell'ambito del suo insindacabile apprezzamento dei fatti, non censurabile in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. NUZZO Lauren - rel. Consigliere

Dott. MACCHIA Alberto - Consigliere

Dott. DE CRESCIENZO Ugo - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) DE. DR. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 345/2008 CORTE APPELLO di GENOVA, del 15/10/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/03/2010 la relazione fatta dal Consigliere Dott. NUZZO Laurenza;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. STABILE Carmine che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

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