Il Comune, nel cui territorio è destinato a essere collocato un impianto di trattamento di rifiuti, ha legittimazione ad impugnare i provvedimenti di approvazione dei relativi progetti, in quanto incidenti sulle destinazioni di zona e sulle caratteristiche del territorio, nonché in quanto ente esponenziale della collettività che risiede nell'ambiente comunale, essendo l'ambiente un bene pubblico non suscettibile di appropriazione individuale, indivisibile, non attribuibile, unitario e multiforme, la cui tutela assume il ruolo unificante e finalizzante di distinte tutele giuridiche predisposte a favore di diversi beni della vita che nell'ambiente si collocano, senza che sia necessaria la prova puntuale della concreta pericolosità dell'impianto, essendo sufficiente una ragionevole prospettazione delle temute ripercussioni sul territorio comunale collocato nelle immediate vicinanze dell'impianto da realizzare. La procedura di valutazione di impatto ambientale (VIA) e il rilascio dell'autorizzazione integrata ambientale (AIA) per lo sviluppo e la razionalizzazione di un impianto di trattamento rifiuti sono disciplinati dalla legge regionale 26 marzo 1999, n. 10, la quale, all'art. 18, fissa un termine di 135 giorni per l'espressione del parere della Commissione VIA, prevedendo che tale termine possa essere sospeso per una sola volta, su richiesta di integrazioni al proponente, per un ulteriore termine di 90 giorni, decorso il quale, in mancanza di produzione delle integrazioni richieste, la domanda di VIA si intende decaduta. Pertanto, la Commissione VIA non può accordare una proroga del termine di 90 giorni per la presentazione delle integrazioni, in quanto tale termine è posto a pena di decadenza della domanda e non è nella disponibilità dell'amministrazione procedente. L'annullamento del provvedimento di proroga del termine per la presentazione della documentazione integrativa e dei chiarimenti richiesti dalla Commissione VIA comporta l'illegittimità derivata del parere di compatibilità ambientale e dell'autorizzazione integrata ambientale rilasciata, non potendo essere circoscritta l'invalidità alla sola parte dell'autorizzazione relativa all'impianto nella nuova configurazione, essendo stata rilasciata un'unica autorizzazione integrata ambientale, sia pur articolatamente riferita in parte all'impianto nella sua originaria configurazione ed in parte all'impianto oggetto del progetto di sviluppo e razionalizzazione.