Cassazione penale Sez. II sentenza n. 6485 del 22 febbraio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:6485PEN

Massima

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Il concorso di persone nel reato di truffa aggravata si configura quando l'imputato, pur non partecipando direttamente all'ideazione e all'esecuzione della condotta fraudolenta, recluta prestanomi nullatenenti ai quali intestare contratti di mutuo e immobili fatiscenti a garanzia, consapevole delle precarie condizioni economiche di tali soggetti e del modus operandi dell'intera operazione criminosa, percependo altresì un compenso per la sua attività di interposizione fittizia. In tali casi, la responsabilità del concorrente si estende all'intero danno cagionato, a prescindere dalla sua partecipazione a singoli episodi specifici, in quanto la sua condotta ha contribuito in modo causale alla realizzazione dell'illecito complessivo. Inoltre, la motivazione della sentenza di condanna può ritenersi adeguata e immune da vizi logici quando, attraverso un'ampia e analitica ricostruzione degli elementi probatori, evidenzia in modo chiaro e coerente la sussistenza dell'elemento soggettivo del reato e il ruolo svolto dall'imputato nell'ambito della manovra truffaldina, senza che il giudice di legittimità possa sostituire la propria valutazione a quella dei giudici di merito. Infine, in tema di determinazione della pena, il giudice d'appello può motivare in modo sintetico, richiamando i criteri di cui all'art. 133 c.p., senza necessità di un'analitica disamina di tutti gli elementi favorevoli e sfavorevoli dedotti dalle parti, purché indichi quelli ritenuti rilevanti e decisivi.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - rel. Consigliere

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) MA. CA. , N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 5133/2006 CORTE APPELLO di MILANO, del 24/11/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/01/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. DOMENICO GENTILE;

Udito il Sostituto Procuratore Generale Dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Letti il ricorso ed i motivi proposti.

CONSI…

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