Cassazione penale Sez. II sentenza n. 39379 del 10 novembre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:39379PEN

Massima

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Il concorso nel reato di ricettazione si configura quando l'intervento del concorrente, pur non essendo direttamente rivolto all'impossessamento del bene di provenienza delittuosa, si inserisce in una sistematica preordinazione di tutti i dettagli dell'operazione criminosa, agevolando il perseguimento dell'ingiusto profitto. La consapevolezza della natura delittuosa del bene, unitamente all'apporto causale del concorrente, anche se indiretto, integra gli elementi costitutivi del concorso nel reato di ricettazione, a prescindere dalla configurabilità di altre fattispecie delittuose, come la truffa, che possono essere autonomamente contestate. Il giudizio di responsabilità per il reato di ricettazione in concorso non può essere escluso dalla mera apparenza di regolarità dell'operazione bancaria, quando questa sia strumentalmente utilizzata per superare le eventuali remore del sistema bancario e facilitare il conseguimento dell'ingiusto profitto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO ((omissis)) - Presidente

Dott. GENTILE Domenico - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. BRONZINI Giuseppe - rel. Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

BO. MA. nato il (OMESSO);

avverso la sentenza del 23/03/2009 della Corte di Appello di Palermo;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere dott. Geppino Rago;

udito il Procuratore Generale in persona del dott. ((omissis)) che ha concluso per l'inammissibilita'.

FATTO

p.1. Con sentenza del 23/03/2009, la Corte di Appello di Palermo, pur riducend…

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