Cassazione penale Sez. I sentenza n. 41888 del 30 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:41888PEN

Massima

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Il reato di false dichiarazioni sulla propria identità personale (art. 496 c.p.) è punibile anche quando commesso da soggetto sottoposto a misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, in quanto tale condotta integra una violazione degli obblighi imposti dalla misura di prevenzione, configurando un autonomo reato. Tuttavia, il termine di prescrizione di tale reato, introdotto dalla Legge n. 251 del 2005, è più favorevole al reo rispetto alla precedente disciplina e, pertanto, deve trovare applicazione nel caso concreto. Pertanto, la Corte di Cassazione, in accoglimento del ricorso del Procuratore Generale, annulla la sentenza di secondo grado che aveva erroneamente ritenuto prescritto il reato di false dichiarazioni sulla propria identità personale, rinviando ad altra sezione della Corte d'Appello affinché ridetermini la pena per entrambi i reati contestati all'imputato, in applicazione della disciplina prescrizionale più favorevole.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. GIORDANO Umberto - Consigliere

Dott. CAPOZZI Raffaele - rel. Consigliere

Dott. BARBARISI Maurizio - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE GENERALE PRESSO CORTE D'APPELLO DI REGGIO CALABRIA;

nei confronti di:

1) BE. AN. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1909/2002 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, depositata il 24/10/2008;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 29/09/2009 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CAPOZZI Raffaele;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott.…

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