Cassazione penale Sez. II sentenza n. 37817 del 30 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:37817PEN

Massima

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Il reato di usura si configura quando il soggetto attivo, approfittando dello stato di bisogno della vittima, le concede un prestito a condizioni usurarie, imponendo interessi sproporzionati rispetto al tasso soglia individuato ai sensi della normativa vigente. Lo stato di bisogno della vittima, che integra la circostanza aggravante prevista dall'art. 644, comma 5, n. 3 c.p., può derivare da qualsiasi condizione di difficoltà economica, anche dovuta a comportamenti prodigi o a vizi della vittima stessa, senza che sia necessario che tale stato presenti connotazioni di particolare meritevolezza sociale. Ai fini della configurabilità del reato, è sufficiente che il soggetto attivo abbia consapevolezza dello stato di bisogno del debitore e della sproporzione tra gli interessi pattuiti e il tasso soglia legale. Il reato di usura può concorrere con quello di estorsione quando la violenza o la minaccia siano esercitate al fine di ottenere il pagamento degli interessi usurari o di altri vantaggi illeciti, mentre si configura il solo reato di usura quando la pattuizione usuraria sia stata spontaneamente accettata dalla vittima, senza l'impiego di violenza o minaccia. In ogni caso, la condotta usuraria deve essere valutata complessivamente, tenendo conto di tutti gli elementi del rapporto instaurato tra le parti, senza che assuma rilievo decisivo la mera forma giuridica adottata per occultare la natura illecita del prestito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. MANTOVANO Alfredo - Consigliere

Dott. BORSELLINO Maria D. - rel. Consigliere

Dott. PACILLI Giuseppina - Consigliere

Dott. PERROTTI Massimo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 7 marzo 2019 della CORTE DI APPELLO di Catanzaro:
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. MARIA DANIELA BORSELLINO;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. ((omissis)), che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
Sentito l'avv. (OMISSIS), per le parti civili (OMISSIS) e (OMISSIS), che ha chiesto dichiararsi l'inammi…

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