Il ricorso avverso il provvedimento di acquisizione al patrimonio comunale di un'opera abusiva è inammissibile qualora non sia stato previamente impugnato l'atto presupposto di demolizione, salvo che non vengano dedotti vizi propri dell'ordinanza di acquisizione. Infatti, l'impugnativa dell'acquisizione gratuita non preceduta dal ricorso avverso l'ordinanza di demolizione relativa ad un'opera abusiva consolida gli effetti dell'atto presupposto, rendendolo inoppugnabile, con la conseguenza che non possono essere denunciati eventuali vizi di tale atto in sede di gravame avverso l'atto applicativo che lo richiami. Pertanto, il giudice amministrativo non può procedere alla disapplicazione incidentale di un atto presupposto non avente natura normativa, se non in presenza di vizi propri dell'ordinanza di acquisizione. La situazione giuridica soggettiva dedotta in giudizio in tali casi è di interesse legittimo, con la conseguenza che il regime impugnatorio applicabile è quello decadenziale di sessanta giorni, e non il termine prescrizionale ventennale previsto per i diritti soggettivi.