Cassazione penale Sez. II sentenza n. 41487 del 28 ottobre 2009

ECLI:IT:CASS:2009:41487PEN

Massima

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Il giudicato cautelare, quale forma di preclusione endoprocessuale, copre il dedotto ma non il deducibile, potendo essere superato dal mutamento del quadro probatorio, anche con riferimento a fatti non sopravvenuti ma non compiutamente esaminati in precedenza. Pertanto, la mera allegazione di nuovi elementi probatori a supporto di una tesi già dedotta e rigettata non è preclusa dal giudicato cautelare, essendo il giudice tenuto a valutare specificamente tali nuovi elementi, sia singolarmente che nel loro complesso, al fine di verificare la sussistenza ex ante delle condizioni di applicabilità della misura cautelare reale.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CASUCCI Giuliano - Presidente

Dott. GENTILE Mario - Consigliere

Dott. FUMU Giacomo - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

D'. Fl. e Ma. Im. ;

avverso l'ordinanza in data 2.3.2009 del Tribunale di Bari;

Visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;

Udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. FUMU G.;

Udito il Pubblico Ministero in persona del s.p.g. Dr. PASSACANTANDO Guglielmo, che ha concluso per il rigetto del ricorso;

Udito il difensore avv. ((omissis)).

MOTIVI DELLA DECISIONE

1. …

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