Cassazione penale Sez. II sentenza n. 10969 del 13 marzo 2019

ECLI:IT:CASS:2019:10969PEN

Massima

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Il reato di associazione per delinquere è configurabile quando ricorrono i requisiti della stabilità del vincolo associativo, trascendente la commissione dei singoli reati-fine, e dell'indeterminatezza del programma criminoso, desumibili dal susseguirsi ininterrotto, per un apprezzabile lasso di tempo, delle condotte integranti detti reati ad opera di soggetti stabilmente collegati. A tal fine, il giudice può legittimamente valorizzare, oltre alla reiterazione delle condotte delittuose, la disponibilità di mezzi e strumenti idonei al compimento dei reati-scopo, nonché la collaborazione di ulteriori soggetti in grado di fornire informazioni e supporti "privilegiati". La partecipazione dell'imputato al sodalizio criminoso può essere desunta non solo dalla sua diretta e accertata partecipazione ai singoli reati-fine, ma anche dal suo attivismo nel periodo intercorrente tra gli episodi delittuosi, dalla sua disponibilità a sostituire altri partecipi, nonché dalle conversazioni intercettate che rivelano il suo stabile inserimento nell'organizzazione. Tuttavia, ai fini della responsabilità per i reati di rapina e sequestro di persona, non è sufficiente l'identificazione dell'imputato sulla base di elementi indiziari, quali la presenza in zona, i contatti telefonici e l'identikit, in assenza di riscontri più pregnanti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GALLO Domenico - Presidente

Dott. VERGA Giovanna - Consigliere

Dott. PARDO Ignazio - Consigliere

Dott. PAZIENZA Vittorio - rel. Consigliere

Dott. TUTINELLI Vincenzo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa il 11/12/2014 dalla Corte d'Appello di Napoli;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Vittorio Pazienza;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dr. Marinelli Felicetta, che ha concluso chiedendo dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;
udito il difensore del ricorrente, avv. (OMISSIS), che ha concluso chiedendo l'a…

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