Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Nuraghe Immobiliare S.r.l. contro il Comune di Olbia per l'annullamento della delibera di adozione del Piano di Utilizzo dei Litorali (PUL) e della contestuale variante al Programma di Fabbricazione, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. La mera adozione di uno strumento urbanistico, non ancora approvato definitivamente, determina la facoltà e non l'onere di immediata impugnazione, in quanto l'annullamento della delibera di adozione comporta il venir meno di uno degli elementi necessari dell'atto complesso il cui procedimento di formazione si conclude solo con l'approvazione definitiva, esplicando effetti automaticamente caducanti e non meramente vizianti su quest'ultimo provvedimento nella parte in cui lo stesso si limita a confermare le previsioni già contenute nel piano adottato e fatto oggetto di impugnativa. 2. La sopravvenuta declaratoria di illegittimità costituzionale della norma regionale che consentiva determinati interventi sui beni paesaggistici, in contrasto con la disciplina statale di tutela, determina la carenza di interesse della parte ricorrente alla definizione del merito del giudizio, in quanto l'iter procedimentale avviato con la delibera di adozione del PUL non potrà avere positiva conclusione, essendo venuta meno la disposizione che consentiva gli interventi in vista dei quali erano state individuate le aree soggette a vincolo preordinato all'esproprio. 3. In ragione delle vicende sopravvenute che hanno determinato l'improcedibilità del ricorso, sussistono giusti motivi per compensare tra le parti le spese del giudizio.