Cassazione penale Sez. I sentenza n. 33023 del 2 settembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:33023PEN

Massima

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Il reato di violazione degli obblighi inerenti alla sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, di cui all'art. 9, comma 2, della Legge n. 1423 del 1956, si configura anche in caso di reiterata frequentazione, pur se non costante e assidua, con soggetti pregiudicati, in quanto tale comportamento può essere assunto a sintomo univoco dell'abitualità della condotta vietata, senza che rilevi la consapevolezza da parte dell'imputato dello stato di pregiudicato dei soggetti frequentati. Tuttavia, in sede di giudizio di appello, il giudice è tenuto a pronunciarsi espressamente sulla richiesta di concessione del beneficio della sospensione condizionale della pena, in caso di impugnazione di tale profilo, al fine di evitare il vizio di omessa pronuncia.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CHIEFFI Severo - Presidente

Dott. SIOTTO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CAIAZZO Luigi - Consigliere

Dott. CARTA Adriana - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RO. RA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 1008/2008 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 25/02/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 12/07/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. ((omissis))NA SIOTTO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per la inammissibilita' del ricorso.

SVOLGIMENTO DEL PROCESSO

Con sentenza del 25/…

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