Cassazione penale Sez. I sentenza n. 38487 del 25 ottobre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:38487PEN

Massima

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Il principio del ne bis in idem non impedisce la punibilità di condotte distinte sul piano ontologico, temporale, psicologico e funzionale, anche se relative alla medesima sostanza stupefacente, in quanto ciascuna di esse integra un autonomo reato ai sensi del D.P.R. n. 309 del 1990, art. 73. Pertanto, la detenzione illecita di stupefacenti costituisce un'autonoma ipotesi di reato rispetto all'importazione e alla cessione della medesima sostanza, essendo tali condotte caratterizzate da elementi costitutivi differenti e da una diversa finalità. Inoltre, il fatto che le condotte siano state poste in essere in esecuzione di un unico disegno criminoso non esclude la configurabilità di una pluralità di reati, eventualmente unificabili per continuazione, in quanto ciascuna azione cagiona autonomi eventi di pericolo, determinati da più volizioni. Ai fini dell'applicazione del divieto di bis in idem, lo scrutinio deve riguardare il fatto oggetto di contestazione e non gli elementi di prova valutati dal giudice per l'accertamento della responsabilità, essendo precluso un nuovo giudizio per lo stesso fatto già giudicato con sentenza irrevocabile, ma non la valutazione del medesimo fatto storico ai fini della prova di un diverso reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DI TOMASSI Mariastefania - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. CAVALLO Aldo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M.S - Consigliere

Dott. LA POSTA Lucia - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) BI. DA. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 230/2009 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 28/01/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. LUCIA LA POSTA;

lette le conclusioni del P.G. Dott. GALASSO Aurelio che ha chiesto il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con ordinanza del 28.1.2010 la Corte di appello di Reggio Calabria, quale giudice dell'esecuzione, respingeva l…

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