Cassazione penale Sez. V sentenza n. 44991 del 2 dicembre 2011

ECLI:IT:CASS:2011:44991PEN

Massima

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Il concorso nel reato di associazione per delinquere e di bancarotta fraudolenta patrimoniale e documentale può essere desunto dalla riconducibilità all'indagato dei proventi delle operazioni illecite, dalla sua posizione di titolare attivo di deleghe all'incasso su conti correnti utilizzati per realizzare il programma criminoso, nonché dalla sua partecipazione a conversazioni in cui si discute del suo ruolo di prestanome e della sua retribuzione per tale attività. Tali elementi, unitamente alle dichiarazioni di chiamati in correità e alle risultanze delle intercettazioni, possono integrare un quadro indiziario grave e preciso, idoneo a giustificare l'adozione di misure cautelari personali, anche in assenza di una diretta partecipazione dell'indagato alle singole operazioni di svuotamento del patrimonio sociale. Ciò vale anche per l'indagato con modesto titolo di studio, qualora emerga la sua consapevolezza dell'esistenza di una societas sceleris e del relativo programma criminoso, non essendo sufficiente a escludere tale consapevolezza la sua posizione subalterna rispetto ad altri concorrenti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SCALERA Vito - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. PALLA Stefa - rel. Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) CA. CA. VI. N. IL (OMESSO);

2) GA. CR. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 461/2011 TRIB. LIBERTA' di VENEZIA, del 15/04/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. STEFANO PALLA;

sentite le conclusioni del P.G. Dott. SPINACI Sante, di rigetto del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Ca. Ca. Vi. e Ga. Cr. ricorrono avverso l'ordinanza…

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