Cassazione penale Sez. III sentenza n. 40204 del 29 settembre 2014

ECLI:IT:CASS:2014:40204PEN

Massima

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Il reato di alterazione delle bellezze naturali in zona sottoposta a vincolo paesaggistico, di cui all'art. 734 c.p., è un reato di danno e non di mero pericolo, per cui il giudice è tenuto a motivare in modo specifico e concreto in che cosa sia consistita l'effettiva distruzione o alterazione delle bellezze naturali, non essendo sufficiente il mero richiamo al contenuto della norma incriminatrice. Inoltre, il giudice è obbligato a dichiarare l'estinzione del reato per intervenuta prescrizione, anche in sede di legittimità, qualora gli atti processuali dimostrino in modo incontrovertibile il decorso del termine prescrizionale, senza necessità di ulteriori accertamenti, non potendo in tal caso procedersi ad un mero "apprezzamento" ma ad una "mera constatazione" della causa estintiva.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. FRANCO Amedeo - Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. GENTILI Andrea - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato il (OMISSIS);

avverso la sentenza del Tribunale di Salerno del 21 novembre 2012;

visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;

udita la relazione svolta dal consigliere Alessandro M. Andronio;

udito il pubblico ministero, in persona del sostituto procuratore generale POLICASTRO Aldo, che ha concluso per l'annullamento senza rinvio della sentenza impugnata per essere i reati estinti per prescrizione;

udito il difensore, avv. (OMISSI…

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