Cassazione penale Sez. V sentenza n. 44350 del 31 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:44350PEN

Massima

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Il reato di diffamazione sussiste quando l'agente, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, offende la reputazione di una persona attraverso la diffusione di scritti o riproduzioni contenenti espressioni lesive della sua onorabilità, anche se indirizzati ai soli familiari della persona offesa. Ai fini della configurabilità del reato non è necessario che la comunicazione diffamatoria sia stata effettuata nei confronti di una pluralità indeterminata di soggetti, essendo sufficiente che essa sia stata rivolta a più persone determinate. Inoltre, il reato di diffamazione si perfeziona indipendentemente dall'effettiva individuazione del soggetto passivo, essendo sufficiente che le espressioni offensive siano riferibili in modo inequivoco alla persona offesa. Pertanto, la condotta diffamatoria realizzata mediante la diffusione di scritti o riproduzioni a contenuto pornografico e recanti i numeri telefonici della persona offesa e dei suoi familiari, integra il reato di diffamazione, anche qualora la comunicazione sia stata indirizzata ai soli familiari della vittima e non a una pluralità indeterminata di soggetti. In tali casi, la prescrizione del reato non impedisce la condanna dell'imputato al risarcimento del danno in favore della persona offesa costituitasi parte civile.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. DE BERARDINIS Silvana - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A - Consigliere

Dott. ZAZA C. - rel. Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'appello di Messina del 28/10/2011;

Visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione del consigliere Dott. BRUNO Paolo Antonio;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. IZZO Gioacchino, che ha chiesto l'inammissibilita' del ricorso;

sentito, altresi', l'avv. (OMISSIS), che ne ha chiesto, invece, l'…

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