Cassazione penale Sez. II sentenza n. 36739 del 14 ottobre 2010

ECLI:IT:CASS:2010:36739PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare della custodia in carcere, applicato per i delitti di rapina aggravata, consumata e tentata, e furto, può essere revocato o sostituito solo in presenza di elementi idonei a superare la presunzione di sussistenza delle esigenze cautelari, quali l'assenza di gravi indizi di colpevolezza e l'insussistenza di concreti e attuali pericoli di fuga, reiterazione del reato o inquinamento probatorio. Il giudice è tenuto a motivare adeguatamente il rigetto dell'istanza di revoca o sostituzione della misura, valorizzando tutti gli elementi di fatto e di diritto rilevanti ai fini della valutazione della persistenza dei presupposti cautelari. La rinuncia al ricorso da parte dell'indagato non determina l'automatica declaratoria di inammissibilità, essendo necessario comunque il previo accertamento, da parte del giudice di legittimità, della correttezza della decisione impugnata sotto il profilo della sussistenza dei presupposti e dei requisiti di applicazione della misura cautelare. In caso di declaratoria di inammissibilità del ricorso, il condannato è tenuto al pagamento delle spese processuali e di una somma a favore della cassa delle ammende, in applicazione dei principi affermati dalla Corte costituzionale, al fine di scoraggiare l'abuso del diritto di impugnazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO ((omissis)) - Presidente

Dott. NUZZO Laurenza - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. MANNA Antonio - rel. Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Va. Fe. ;

avverso l'ordinanza del 5-25.3.10 del Tribunale di Perugia, sezione riesame;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita in Camera di consiglio la relazione del Consigliere Dott. ((omissis));

udito il Procuratore Generale nella persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

OSSERVA

Con ordinanza del 5-25.3.10 il Tribunale d…

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