Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13018 del 27 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:13018PEN

Massima

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Il giudice di prevenzione, nel valutare la persistente pericolosità sociale di un soggetto, può legittimamente fondare il proprio giudizio non solo su condanne definitive, ma anche su elementi probatori provenienti da procedimenti penali pendenti, dall'adozione di misure cautelari, da denunce per fatti descritti nella loro consistenza ontologica, nonché da condotte e manifestazioni oggettivamente contrastanti con la sicurezza pubblica. Tale valutazione, che non segue un automatismo decisorio, deve tenere conto di tutti gli elementi acquisiti, correlando quelli originariamente considerati con i dati conoscitivi successivamente emersi, al fine di accertare la permanenza della specifica inclinazione criminogena del soggetto, senza limitarsi a una mera prognosi di reiterazione di condotte illecite in generale. Pertanto, il giudice di merito può legittimamente ritenere sussistente la persistente pericolosità sociale di un individuo, sulla base di una motivata valutazione di fatti concreti e attuali, anche se non sfociati in condanne definitive, purché idonei a dimostrare il perdurare della sua pericolosità specifica, desunta dal suo inquadramento in una delle categorie tipizzate dalla legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIANI Vincenzo - Presidente

Dott. SARACENO Rosa A. - rel. Consigliere

Dott. TALERICO Palma - Consigliere

Dott. SANTALUCIA Giuseppe - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso il decreto del 28/03/2019 della CORTE APPELLO di ROMA;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ROSA ANNA SARACENO;
lette/sentite le conclusioni del PG;
Lette le richieste del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. ((omissis)), che ha concluso chiedendo la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con il provvedimento in epigrafe la Corte di appello di Roma, sezione misure di preven…

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