Il contratto di lavoro subordinato a tempo determinato stipulato dalle fondazioni lirico-sinfoniche è nullo qualora: 1. Sia stato violato il divieto di assunzione a tempo indeterminato imposto dalla normativa vigente ratione temporis. In tali casi, non può derivare la costituzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato, in quanto le disposizioni che vietano o limitano le assunzioni a tempo indeterminato sono norme imperative che perseguono interessi pubblici fondamentali, la cui violazione determina la nullità del contratto ai sensi dell'art. 1418, comma 1, c.c. 2. Sia stato stipulato in assenza delle prescritte procedure selettive pubbliche per il reclutamento del personale, come richiesto dalla normativa speciale applicabile alle fondazioni lirico-sinfoniche. Anche in questo caso, la violazione di tale obbligo, finalizzato ad assicurare il rispetto dei principi di trasparenza, pubblicità e imparzialità, comporta la nullità del contratto ai sensi dell'art. 1418, comma 1, c.c. In entrambe le ipotesi, il lavoratore ha diritto al risarcimento del danno, da liquidarsi secondo i criteri previsti dalla normativa di settore, che prevedono un'indennità compresa tra 2,5 e 12 mensilità dell'ultima retribuzione, oltre alla possibilità di ottenere il risarcimento integrale del danno subito. La disciplina speciale dettata per le fondazioni lirico-sinfoniche, che impedisce la conversione del rapporto a termine in rapporto a tempo indeterminato, non è discriminatoria rispetto ai lavoratori del settore privato, in quanto giustificata dalla peculiare natura di tali enti, che perseguono interessi pubblici fondamentali anche a seguito della loro trasformazione in soggetti di diritto privato.