Cassazione penale Sez. V sentenza n. 42773 del 19 settembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:42773PEN

Massima

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Il falso ideologico commesso mediante l'inserimento di un documento non veritiero in un fascicolo amministrativo, pur se di modesta entità, integra il reato di cui all'art. 483 c.p. e non può essere ricondotto all'ipotesi meno grave di cui all'art. 489 c.p., essendo sufficiente il dolo generico e non necessitando la querela della parte offesa. La valutazione circa l'applicabilità della causa di non punibilità di cui all'art. 131-bis c.p. deve essere effettuata dal giudice di merito sulla base di una ponderata analisi delle circostanze del caso concreto, senza che assuma rilievo la lieve entità della sanzione irrogata. La motivazione della sentenza di condanna deve dare conto in modo puntuale del percorso logico-giuridico seguito, anche in relazione alla credibilità dei testimoni e all'accertamento del dolo, senza che possano ritenersi vizi motivazionali le argomentazioni non condivise dall'imputato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ZAZA Carlo - Presidente

Dott. GORJAN Sergio - rel. Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. SCORDAMAGLIA Irene - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso la sentenza del 17/05/2016 della CORTE APPELLO di MILANO;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dr. SERGIO GORJAN;
Udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Dr. BIRRITTERI LUIGI che ha concluso per l'inammissibilita'.
NESSUNO E' COMPARSO.
RITENUTO IN FATTO
La Corte d'Appello di Milano con …

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